Modello organizzativo
In forza a quanto previsto dal comma 3 dell’art. 6 del Decreto 231/01, i Modelli possono essere adottati sulla base dei codici di comportamento, redatti dalle Associazioni di categoria rappresentative degli enti, comunicati al Ministero di Giustizia. Il presente modello nello specifico è redatto in conformità alle Linee guida di Confcooperative e di Confindustria, approvate dal Ministero di Grazia e Giustizia nel giugno 2004, poi aggiornate nel marzo 2008 e successivamente nel marzo 2014, in quanto valutate efficaci per l'applicazione, pur in considerazione della specifica attività della Fondazione. Dette Linee Guida suggeriscono, tra l’altro: l’individuazione delle aree di rischio, onde verificare in quale area/settore aziendale sia possibile la realizzazione degli illeciti di cui al Decreto; la predisposizione di un idoneo sistema di controllo atto a prevenire i rischi attraverso l’adozione di specifici protocolli. A tale proposito, le componenti di maggior rilievo del sistema di controllo suggerito da Confindustria sono: codice etico; sistema organizzativo; procedure (manuali ed informatiche); poteri autorizzativi e di firma; sistemi di controllo di gestione; comunicazione al personale e sua formazione. Sono state altresì tenute in considerazione le indicazioni contenute nelle “Linee guida per la formazione e gestione dei Modelli Organizzativi e degli Organi di controllo delle strutture sociosanitarie e di servizio sociale di diritto privato” redatte da UNEBA, nonché nelle “Linee Guida per l’adozione del modello organizzativo e gestionale” della Associazione Italiana Ospedalità Privata (A.I.O.P.).